Le premesse per l’innesto
di traiettorie di sviluppo
a. La teoria del capitale sociale
b. Cultura civica e fiducia
c. I circoli virtuosi dello sviluppo
 
     
Una nuova immagine
del Meridione
a. Le ricerche sullo sviluppo locale
b. Le nuove politiche per il Sud
c. Cosa accade dopo l’allargamento?
 
           
 
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  La determinazione del livello di competitività ed attrattività di un territorio per i sistemi delle famiglie e delle imprese richiede un’adeguata misurazione della dotazione di infrastrutture economiche e sociali presenti nelle aree territoriali elementari di riferimento. I principali problemi relativi alla misurazione del fenomeno vanno dalla raccolta e selezione delle informazioni di base, all’aggregazione per categorie infrastrutturali e alla delimitazione del concetto stesso di infrastruttura.

A livello regionale, nella graduatoria stilata in base all’indice di dotazione relativa emergono con situazioni superiori al valore nazionale sette regioni: Liguria, Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna.

La lettura dell’elenco pone due ordini di considerazioni:

• continuano a non comparire regioni meridionali (anche includendo tra queste l’Abruzzo, uscito dalle aree comunitarie Obiettivo 1), tra le quali è in testa la Campania con indicatore pari a 96,6. A livello provinciale si evidenziano sette casi di situazioni meridionali superiori o perlomeno vicine alla media nazionale, che si riducono a due (Napoli e Pescara), escludendo dall’indice di sintesi la categoria dei porti che condiziona fortemente i dati di sintesi in ragione della già rilevata concentrazione;

• tra le aree che manifestano una sotto dotazione (anche se su livelli diversi) troviamo regioni del Nord-Ovest (Piemonte e Valle d’Aosta, regione quest’ultima per la quale è però difficile individuare corretti livelli di confronto, vista la differenza nell’area tra popolazione presente e residente e tra superficie territoriale in complesso e superficie utilizzabile) del Nord-Est (Trentino Alto Adige, per il quale valgono un po’ le considerazioni fatte per la Valle d’Aosta) e del Centro (Marche e Umbria).

  All’interno di questo quadro nazionale, la Calabria, pur leggermente indietro rispetto al resto del Paese, assume un ruolo rilevante, essendo un importante mercato di partenza e di destinazione delle merci, ma è anche la naturale piattaforma logistica vitale per gli scambi tra l'area del Mediterraneo e l'Europa settentrionale.

Grazie alla sua ubicazione strategica, infatti, la Calabria è un nodo fondamentale per i flussi commerciali provenienti da Asia, Europa e America del nord.
Non solo: collocata in mezzo al Mediterraneo, confina con diversi paesi aventi notevoli potenziali di crescita.

Graduatoria delle regioni in base all’indice di dotazione infrastrutturale relativa

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